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Recensione di “L’ultima luna”

Titolo: L’ultima luna
Autore: Camillo Carrea
Casa Editrice: Lettere animate editore 📖

Ciao ragazzi, eccomi qui a parlarvi di un romanzo che mi ha donato l’autore.

A narrare questa storia è un giovane bimbo di nome Alessandro che abita in un piccolo paesino rurale dell’Italia anni ’50 dove viene ambientato il romanzo.
Tutto inizia con il trasloco del narratore nella nuova casa di famiglia che però cela intrighi e presunte maledizioni; flagello che viene accentuato dalle diversità tra i famigliari paterni e materni del giovane bambino che per tutto il libro ci racconta la storia della sua famiglia e di alcuni giovani e “ribelli” compaesani di quegli anni.
Inserita nel racconto vi è anche la situazione che in quel paese si stava formando a causa della modernità che piano piano prendeva piede suscitando maldicenze e attriti soprattutto tra i vecchi del paese.
A far da filo conduttore di tutta questa vita di paese vi è la luna che, associata al genere femminile, è il fulcro di ogni aspetto e di ogni cosa fin da quando mette al mondo una creatura…ma come? Cosa s’intende con questo? Come viene spiegato? Tutte domande lecite che troveranno risposta solo quando leggerete questo libro.

Camillo, mescolando con un pò di fantasia, mi porta alla luce gli anni dell’adolescenza dei miei genitori ed evidenzia come fossero radicate le credenze di quei tempi portandomi anche a scoprire aspetti della vita passata che spesso alcuni non riescono ad immaginare; tale differenza rispetto alla vita odierna porta automaticamente ad apprezzare e valorizzare ciò che per noi è scontato ma che fino a pochi anni fa era inimmaginabile.
Un altro aspetto che l’autore sottolinea -forse implicitamente- riguarda il legame forte e indissolubile che si crea in una famiglia; legame che invece oggi tende sempre più a mancare lasciando spazio ad odio e gelosia.
Devo però essere sincera…ho trovato alcune ripetizioni e dei pezzi un pò slegati tra loro; certo il contenuto era tutto fondamentale per capire la storia ma credo che potesse esser espresso in un modo più legato.
Non credo che però questa -a mio modesto parere- pecca annienti l’operato dell’autore; lo storia e il messaggio espresso sono importanti e valgono la pena di esser scoperti attraverso queste poco più di 160 pagine.
Io l’ho letto e voi cos’aspettate?

Vi abbraccio