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Recensione di “Poesie jazz per cuori curiosi”

Titolo: Poesie jazz per cuori curiosi
Autore: Paolo Fresu
Casa editrice: Rizzoli nel mese di ottobre 2018 📖
-illustrazioni di Anna Godeassi-

Ciao ragazzi, eccomi a parlarvi di un altro libro di poesie; si tratta di una raccolta che mi ha colpita inizialmente per il titolo e per la copertina sognatrice…sono amante della musica in generale ma trovo nel jazz un richiamo e una libertà che spesso mancano in altri generi.
Spero che tutti conosciate chi è l’autore; nel dubbio vi informo che Paolo è un trombettista e flicornista italiano che ha inciso quasi una trentina di dischi ed è, a parer mio, uno dei migliori musicisti jazz in attività.

Leggendo questa sua raccolta mi sono immersa nei suoi pensieri e nelle sue emozioni che lui incide su carta quasi come fossero dei brani ricchi di passione portando anche sconosciuti a scoprire chi sia lui e che animo abbia.
Nella prefazione Paolo spiega come musica e poesia vadano a braccetto; pensiero confermato dagli scritti che portano il lettore a immaginare un brano jazz in sottofondo che nasce dalle parole scritte dall’autore.
Tra le prime poesie ne troviamo un gruppo nelle quali si evidenzia come la musica sia un cardine in tutte le società ed etnie spiegando come attraverso essa si crei un legame che riesce a abbattere divergenze e ostilità.
Paolo non si lascia intimorire ma usa la poetica anche per parlare del giorni d’oggi criticando ciò che non condivide e che lo preoccupa, elogiando ciò che apprezza e dichiarando quanto sia importante essere se stessi ed essere liberi.
Ci racconta anche di popoli sconosciuti, di città e paesi lontani che spesso cancelliamo dalla nostra mente o che non riusciamo a vivere realmente fermandoci solo alle dicerie e alle apparenze.
Infine, ad accompagnare ogni lirica, ci sono dei disegni -disegni è un termine riduttivo-, delle opere d’arte che ricordano tanto i quadri di Magritte.
Insomma, questo volume racchiude una parte della vita e dei pensieri di questo musicista portando il lettore anche a riflettere su quanto spesso la musica e l’arte vengano bistrattate invece di capirne l’importanza e la unicità di tale attività.
Un libro che tanti dovrebbero tenere sul comodino o almeno leggere anche solo una volta…io l’ho fatto e voi?
Vi lascio due estratti dI queste pagine:
“Da grande vorrei tornare bambino.
[…]
Vorrei essere un bambino come il mio,
con occhi scuri della notte e senza paura.”

“[…]
La poesia, come il jazz, non è una.
Sono mille e mille modi di pensare e di sentire.”

Ora vi lascio correre in libreria.

Un abbraccio