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Recensione di “So chi sei”

Titolo: So chi sei
Autrice: Elisabeth Noreback
Casa editrice: Nord edizioni
Ciao ragazzi, ho terminato questo thriller e non posso che tirare un respiro di sollievo; mi aveva completamente intrappolata alla lettura…

Stella vive a Stoccolma, ha quasi quarant’anni, è felicemente sposata, ha un figlio tredicenne e fa la psicoterapeuta però la sua vita è meno rosea di quanto si possa credere.
Quando era ancora una ragazzina si innamorò di un suo coetaneo, Daniel, dal quale ebbe una dolce bambina che chiamarono Alice che era identica alla zia paterna -una dolce creatura con i capelli neri e una simpatica fossetta sulla guancia-.
Quando la piccola Alice aveva un anno, la nuova e giovane famigliola andò in un piccolo hotel sulla costa per passare qualche giorno in tranquillità; fu lì che la loro vita cambiò drasticamente: la dolce figlia un pomeriggio sparì nel nulla e di lei si persero le tracce -dopo settimane d’indagini, la polizia dichiarò Alice morta per probabile annegamento avvalorando la tesi che la bimba si fosse addentrata in mare senza esser vista dalla madre-; questo avvenimento portò Stella ad essere accusata e finì per essere internata in un ospedale psichiatrico a causa di una crisi psichica.
Fu in quel luogo triste che la protagonista scoprì la sua vocazione per la psicologia, trovò la via di uscire da quello stato ed riuscì ad andare avanti ricostruendosi una vita ma senza mai smettere di pensare ad Alice.
Nei vent’anni passati da quel infelice giorno, Stella ha sempre creduto che Alice fosse vive cercandola in ogni giovane ragazza che incontra fino a quando non le si presenta davanti una nuova paziente, Isabelle, una ragazza in lutto per la prematura perdita del padre e cocente di rabbia verso la madre con la quale non è mai riuscita a legare.
Fin dalla loro prima seduta, Stella si convince che quella giovane ragazza in verità sia Alice -data l’immensa somiglianza con la sorella di Daniel- portandola ad andare contro la deontologia professionale senza accorgersene e tornando a perdere la sua stabilità mentale. In tutto questo non manca la presenza della mamma di Isabelle che cerca di allontanare la figlia da quella persona che la sta plasmando e cambiando -a suo dire- cercando di riportare a casa l’amata figlia.
Cosa accadrà alla giovane ragazza? Stella troverà pace? Isabelle in verità si rivelerà essere Alice?

La storia viene raccontata dal punto di vista di Isabelle, di Stella e della sua antagonista, la madre della giovane ragazza facendoci scontrare con tre personalità totalmente differenti mostrandoci come sia diverso ogni modo di vedere le cose, di viverle e come ci siano tante domande che spesso non trovano risposta o vengono mal interpretate.
Sono mamma e mi sono trovata inevitabilmente ad immedesimarmi in Stella chiedendomi subito cos’avrei fatto io al suo posto, cos’avrei provato, come mi sarei sentita…beh…ogni mia emozione corrispondeva a quelle descritte dalla scrittrice in queste pagine.
Questo thriller ti aggancia alla storia facendoti immaginare anche un’ipotetico finale e “colpevole” ma non si riesce a delineare il tutto fino alla fine del libro perché si è inglobati in un vortice di curiosità e di intrigo dettati dal fatto di non capire se stiamo intuendo bene o no sia perché dietro l’angolo vi è sempre un colpo di scena che ci porta a pensare di aver immaginato in modo errato sia perché non si può escludere che Stella stia ingigantendo tutto in preda a un crollo psicotico causato dal desiderio di ritrovare l’amata figlia.

Di fondo a questa storia c’è un grande messaggio: una madre fa qualsiasi cosa per il bene di un figlio, letteralmente, anche uccidere o morire lei stessa.

Insomma, questo libro non lascia gli amanti del thriller a bocca asciutta…o meglio, fa mancare il respiro.
Io l’ho letto…ora tocca a voi!

Un abbraccio