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“Il poeta contadino”…mio padre

Diego, conosciuto da tutti come “il poeta contadino”, è un orso, è alto quasi due metri, ha le mani grandi, un vocione che incute paura ma ha un cuore infinito pieno d’amore e di sogni. 🥰
Diego è mio padre, è l’uomo più rompiscatole del mondo ma è anche la persona che mi ha insegnato ad amare la natura, gli animali e le emozioni.
Diego ha un talento innato -oltre che per rompere le scatole alla mia santa mamma e a tutta la famiglia- a disegnare e a scrivere; ha scritto centinaia di poesie in dialetto veneto e molte in italiano.
Qualche anno fa, con l’aiuto del suo amico Giorgio Fornasier, ha pubblicato un libro che racchiude una parte delle sue opere e ha devoluto tutto il ricavato a un’associazione di volontariato di cui faceva parte.
Non nascondo quanto lui abbia influenzato il mio pensiero e la mia “vena artistica”; amo le sue poesie e amo il suo riuscire a vedere qualcosa di bello anche in una pietra.
Ormai non rimangono copie disponibili di questo libro intitolato “Il poeta contadino – Quando la poesia scava l’animo umano come un aratro” però mi sto adoperando per farlo ristampare in quanto è molto richiesto e vale la pena leggerlo…non pensate che io sia di parte, sono molto obiettiva con lui e lo critico se scrive qualcosa che per me stona anche se ammetto che capita di rado; le sue poesie -e non lo dico solo io- irrompono fin nel profondo dell’animo di una persona facendole riscoprire emozioni sopite e scaldando il cuore.
Insomma, ora sapete chi mi ha fatto amare la poesia e ha dato il via a questo mio richiamo a scrivere.
Non posso che lasciarvi una foto di un pezzo della poesia che ha scritto per la mia nascita e la poesia che io scrissi per i suoi 70 anni.
Ora vado ad asciugarmi la lacrima che accarezza la guancia.
Un abbraccio ❤️