Recensione di “Fiore etrusco”
Titolo: Fiore etrusco
Autore: Vincenzo Allegrezza
Casa editrice: Aracne editrice
Ciao ragazzi, mentre scrivo è notte fonda e sono sdraiata nel mio lettone con la mia cucciola che dorme serena.
Quella di ieri -ormai- è stata una giornata lunga: Carlotta doveva esser a scuola presto per la lezione di equitazione quindi tutti arzilli già di buon mattino (ma non pimpanti perché la signorina aveva pensato bene di non dormire per buona parte della notte precedente); dopo una breve pausa caffè siamo corsi al primo appuntamento della giornata ovvero dal falegname che ci sta facendo la cucina nuova e poi così tra vari appuntamenti fino alle 4.
Di corsa ripartiti direzione Brescia (è sì, non eravamo rimasti in città…la semplicità non ci piace 😅😛) a riprendere la nostra Carlotta e poi dritti a casa per una “pausa” pre concerto perché, dopo quasi 6 mesi, mio marito ha potuto “usare” il suo regalo di compleanno: il concerto di Phil Collins ad Assago.
E cosa centra tutto questo con la recensione del libro?
Beh, io questo “Fiore etrusco” l’ho letto tutto oggi tra uno spostamento e l altro concludendolo proprio andando a Milano ma ora, dopo questo preambolo noioso, andiamo al libro.
Il “Fiore etrusco” è un racconto in prima persona, è una biografia che il protagonista narra sui social raccontando dei sogni e della sua immensa passione coltivata fin da bambino: la ricerca di suppellettili e reperti vari risalenti agli etruschi il tutto contornato dall’aiuto dei sogni. Ma cosa succederà al protagonista del libro? Cosa dovrà affrontare?
Particolare direte e avete regione.
L’autore, attraverso questa storia rara e -se mi concedete- a tratti inusuale ma fondamentale per la storia, ci porta a conoscenza di un aspetto della storia spesso dimenticata se non proprio sconosciuta.
Riporta in vita lavori, pensieri, abitudini locali che ormai sono dimenticate (nel bene e nel male) e insegna ad amare il passato e ciò che ci rimane di esso perché noi siamo frutto di coloro che hanno calpestato questa terra anni e anni prima della nostra nascita.
Un libro che denota tanto amore per la storia etrusca, tanto studio e tanta passione.
Un volume che vuole esser una sorta di riscatto, di rivincita verso coloro che non apprezzano, che snobbano sostanzialmente la terra in cui camminano.
Non nego che ci siano refusi ed errori semplici che con un buon editing renderebbero ancor più importante quest’opera che ha uno stile non banale ma bensì articolato, ben sviscerato e ricco di studio e passione.
Ora vi lascio con la speranza di avervi dato un buon consiglio!
Vincenzo Allegrezza (1970) si laurea in giurisprudenza, per divenire Avvocato e Mediatore Civile e commerciale. Ha fatto la scoperta eccezionale di statue etrusche nel’ Ottobre del 1999, consegnata allo Stato, e riportata nel romanzo e, recentemente, negli Atti dei Lincei dove è fatto oggetto di riconoscimento scientifico. E’ anche un archeologo nei fatti, studia come veniva effettuato il procedimento per la produzione dell’olio dagli Etruschi e dai Romani, e in merito ha scritto due articoli nella rivista di Storia dell’Agricoltura dell’Accademia dei Georgofili, e ha già pubblicato il libro “Olio e produzione olearia in Roma antica”.
Collabora con la Soprintendenza ai beni archeologici e con i Carabinieri Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, per prevenire la distruzione del territorio a mezzo degli “spietramenti”, scavi abusivi effettuati con ruspe.
Vi abbraccio
Ps: foto del concerto scattate da Miky