Quando un’operazione può cambiare la prospettiva di leggere
Ciao ragazzi, dovete sapere che circa un mesetto fa ho fatto un controllo agli occhi e così ho scoperto di poter esser operata e non c’ho pensato due volte…il giorno seguente ho abbandonato i miei occhiali da vista per iniziare una “nuova” vita.
Cosa comporta indossare costantemente gli occhiali da vista?
Comporta che quando sei sotto la doccia fai fatica perfino a decifrare la modalità d’uso della nuova crema per capelli; comporta che quando apri la lavastoviglie o il forno devi toglierti gli occhiali perché compare improvvisamente la nebbia; comporta che ogni volta che devi guardare verso il basso anche solo per leggere una pagina di un giornale, gli occhiali scendano un pochino e tu debba sempre sistemarli. E che dire di quando ci si sveglia di notte e non si riesce nemmeno a capire quanto distante sia la porta? Io poi non riuscivo a tenere le lenti a contatto per tanto tempo e sistematicamente dovevo fermarmi da qualche parte a sostituirle o addirittura toglierle e tornare agli occhiali da vista anche mentre il sole faceva la lotta pur di arrivare dritto da me per darmi fastidio… se iniziassi a raccontarvi tutti i luoghi dove ho perso una lente e ho dovuto fermarmi per sostituirla credo che domani sarei ancora qui a scrivere ma vi racconto un solo episodio.
Ero con Michele in Austria e avevamo prenotato una gita in una vecchia miniera dove si entrava con un trenino che usavano per il trasporto dei materiali -era più piccolo del bruco-mela delle giostre- e poi si camminava tra cunicoli stretti e bui; nel regolamento era espressamente scritto che non si potevano portare borse ne cellulari (tanto non prendevano) e bisognava evitare gli occhiali perché si sarebbero appannati continuamente quindi decisi di metter le lenti a contatto. Risultato?
Siamo saliti sul trenino, siamo partiti e….dopo 3 minuti ho perso la lente sinistra così ho fatto 1 ora di tour con l’occhio chiuso mentre Michele mi teneva la mano e indicava la strada…un incubo!
Ma torniamo a noi!
Insomma, ci sono occhiali stupendi, ma dopo 20 anni di fastidi, di visite, di soldi spesi, di nervosismi, di mal di testa, ho deciso di sottopormi a questo breve e indolore intervento e non potevo fare scelta migliore.
Tramite un amico, mi sono affidata a colui che ritengo sia il miglior medico sul campo oggi, il Dottor Russo del Centro Oculistico Bresciano e così ora sono qui a scrivere senza fastidi e senza occhiali.
L’operazione è stata indolore ed è durata forse 2 minuti a occhio -è stata più lunga la fase preoperatoria- e, dopo pochi minuti già vedevo 10 decimi…una vera conquista!
Ora devo solo prendere dei colliri per ancora un mese affinché il mio occhio si abitui al tutto ma già dal giorno dopo non avevo nessun problema a guidare e soprattutto a VIVERE una vita senza il peso degli occhiali.
Non nego che all’inizio preferissi non sforzare gli occhi e mi dedicassi due orette da passare al buio per farli riposare…in quelle orette ascoltavo della musica e pensavo; di seguito la mia personale playlist:
1-“Fathers and Daughters” di Michael Bolton
2-“Fall on me” di Andrea e Matteo Bocelli
3-“Perfect Symphony” di Ed Sheehan e Bocelli
4-“Another falling stars” di Peter Cincotti
5-“Soda pop” di Robbie Williams
6-“Fields of gold” di Sting
7-“Back to life” di Giovanni Allevi
8-“Meglio di notte” di Francesco Renga
9-“Aria” di Giovanni Allevi
10-“Always watching you” di Peter Cincotti
Canzoni sempre magnifiche che in quell’occasione mi facevano compagnia e mi rilassavano.
Dimenticavo…quando mi stavano spiegando cos’avrei dovuto fare dopo l’intervento è successa una cosa per me divertente.
L’infermiera mi stava elencando cosa avrei dovuto fare, come avrei dovuto dormire etc. poi mi chiese se avessi domande ed io dissi “Per quanti giorni non potrò…” e lei non mi fece finire di formulare la domanda ma, guardandomi con aria di chi già intuiva la domanda, la completò dicendo “usare il cellulare?”. Allora io sorrisi e replicai “No, per quanto tempo non potrò leggere?”; lei rimase a bocca aperta e poi mi rispose sorridendo “Sei la prima persona che mi chiede questo, non potrai leggere per circa quattro giorni!”. Ecco quella è stata la parte più brutta ma anche più divertente perché la faccia dell’infermiera era davvero bizzarra dato lo stupore. Quei 4 giorni di disintossicazione sono stati però molto belli perché la musica e la mia famiglia mi hanno fatto davvero tanta compagnia.
Tanti mi hanno detto che non era un’operazione fondamentale, che non era necessaria, che potevo evitare di spendere quei soldi e che avevo sbagliato; a loro non ho risposto perché se uno pensa di sapere cosa sia meglio per un altro individuo in verità non merita nemmeno una risposta alle sue affermazioni però a voi una cosa voglio dirla con tutto il cuore.
Qualsiasi sia la vostra scelta, qualsiasi cosa vogliate fare perché vi fa star bene, perché può migliorare la vostra condizione fisica e/o psicologica, fatelo! Fregatevene di chi non condivide o addirittura sentenzia; solo voi potete sapere come state vivendo una determinata situazione e sappiate che chi vi ama vi sosterrà sempre.
Io sento davvero che questo intervento ha portato un grande cambiamento nella mia vita perché, sarà stupido, ma io mi sento più sicura di me, più forte per certi versi; anche se gli altri non lo percepiscono io so di sentirmi meglio così e questo per me è un grande traguardo.
Ringrazio di cuore Michele che mi ha sostenuta e appoggiata in questa decisione dove lui mi ha vista cambiata; mi ha “tenuto la mano” e ha sorriso con me mentre ero sotto anestesia e sembravo una drogata.
Ringrazio il Dottor Russo per esser l’artefice di questo mio cambiamento e per aver donato nuova prospettiva alla mia vista.
Ringrazio me stessa perché ho fatto una cosa per me, egoisticamente, qualcosa che fa star bene solo me e ne solo felice!
Tutti noi dovremmo fare qualcosa per noi stessi e spero davvero che questo post vi porti a lottare sempre per ciò che vi fa star bene sia che si tratti di una caramella sia che si tratti di un abbraccio o di un’operazione agli occhi!
Vi abbraccio
Ele