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Recensione: “Caffè amaro”

Titolo: Caffè amaro
Autrice: Simonetta Agnello Hornby
Editore: Feltrinelli

Ho preso in mano questo libro regalatomi da mia suocera l’anno scorso per l’onomastico convinta che mi non mi avrebbe preso ma sbagliavo di gran lunga.
Questo romanzo narra della vita di una donna, Maria, ragazzina siciliana che viene adocchiata da Pietro, un ricco e colto uomo che la vuole maritare. 
Rispettosa e legata alla sua famiglia, Maria decide di sposarlo per non gravare sulle spese del padre e così inizia la sua vita mondana e agiata senza però accantonare la musica, lo studio per conseguire il diploma e i contatti con Giosuè, suo amico d’infanzia e fido confidente. 
La vita non è magnanima con Maria che vive negli anni delle grandi Guerre Mondiali e deve gestire dei parenti serpenti e le continue scorribande e sperperi del marito; in tutto questo però può sempre contare sul suo amico Giosuè che la sostiene e aiuta come possibile e chissà che cosa accadrà? 
Questo libro racconta una Sicilia che spesso non troviamo nei libri di scuola e porta a conoscenza di aspetti nascosti di quegli anni, inoltre non mancano gli spunti di riflessione sull’amore: Cos’è il vero amore? Cosa significa amare? Esistono varie “tipologie” d’amore? E tante altre domande. 
L’ho trovato avvincente, coinvolgente, ispiratore e soprattutto riflessivo. 
L’unico neo che ho trovato riguarda la seconda parte che mi è risultata prolissa. 

E voi che ne dite? Vale la pena bere controvoglia un caffè amaro per tutta la vita?
Vi abbraccio