Recensione di “Non dire una bugia”
- Titolo: Non dire una bugia
- Autrice: Alafair Burke
- Casa editrice: Piemme
Ciao amici, ed eccoci qui con un nuovo libro che ha scritto una delle scrittrici che amo di più.
Di lei ho letto quasi ogni volume, -me ne mancano solo due e sono già sul comodino- e ogni volta rimango sorpresa dalla sua fantasia, abilità e capacità di inchiodarmi alle pagine.
Ellie, da poco detective della omicidi al NYPD, si trova a dover scavare nel presunto suicidio di Julia, una giovane adolescente della New York bene, con un vissuto eccentrico e complicato.
La morte della ragazza risveglia nella detective un triste passato famigliare che portano a vivere l’indagine con uno sguardo dubbio.
Tutti gli indizi sembrano collimare verso il suicidio ma c’è come una pulce continua nell’orecchio che non convince tutti quanti e sarà proprio Ellie a dover scavare in questa matassa fatta di soldi, silenzi, divario sociale e bugie.
Ma cosa ne uscirà? Sarà davvero stato un suicidio? Che dolori ci saranno dietro a ogni azione?
Alafair Burke per me è una garanzia.
Ogni suo scritto è intriso di conoscenza giuridica, di suspence, colpi di scena, risvolti della medaglia e briciole di pane seminate talmente delicatamente e velatamente da rendersene conto solo al capitolo finale.
Questo suo nuovo romanzo è suddiviso in 6 parti che presentano un pò i personaggi, non principalmente i protagonisti, e creano la scia, la strada per arrivare alla conclusione che non è mai ovvia.
Sei sezioni dove vengono narrati gli aspetti psicologici, scientifici, emotivi e relazioni che in fondo fanno pensare un pò ai film ma che di fondo non sono tanto discostanti dalla vita vera perché, quando arriva il momento di tirare le somme e capire cosa rimane sul tavolo, ci si rende conto che questo romanzo rappresenta il marcio della società di oggi, del divario sociale, dei pregiudizi e infine della speranza.
Una contrapposizione netta data dalla figura di una ragazza che sa guardare oltre, osservare davvero e accettare le persone senza basarsi sulle apparenze.
In tutto questo la detective fa come da narratrice e da protagonista cambiando lei stessa durante la narrazione come evolvendosi.
Una scrittura davvero magistrale, direi anche migliore rispetto ad alcuni suoi romanzi che già amavo; una capacità di far mancare il respiro per poter continuare a leggere senza sosta.
Una trama forbita, non banale, apparentemente con un finale già intuito ma che invece non avrei mai pensato.
In tutto questo c’è anche il ruolo, il significato dell’amore: amore famigliare, amore passionale e amore sincero…sta solo a noi interpretarlo.
Eccomi amici,
Buona serata.
Alla prossima lettura!
Un abbraccio
La vostra Ele