Recensione di “I versi dell’anima”
FacebookPinTweetEmailLinkedIn Titolo: I versi dell’anima Autori: Cinzia Zavarise e Fabio Dal Santo Ciao cari miei lettori, da qualche giorno è uscita una nuova raccolta poetica che accompagna dei dipinti di un’artista emergente nata più o meno nelle mie stesse zone d’origine. Se mi seguite da un po’ conoscete già Fabio Dal Santo, poeta e scrittore, che ho avuto il piacere e l’onore di leggere e recensire tempo addietro e che oggi mi trovo di nuovo a condividere con voi. “I versi dell’anima” nasce come fusione, anzi no, come accostamento di poesie ai dipinti dell’artista ma procediamo per gradi. Spero non me ne voglia Cinzia Zavarise, ma parto dalla poesia… I testi di Fabio Dal Santo parlano principalmente d’amore: l’amore tra due partner, l’amore di un genitore e l’amore appena scoperto per una persona. Nei suoi testi vengono anche tratti la solitudine, il sogno e il desiderio. Ma come? Con una soave delicatezza, Fabio si apre al lettore e ci decanta la sua interpretazione alle opere di Cinzia e ci mostra il suo cuore, la sua empatia, la sua forza interiore. Il poeta narra emozioni, ne risalta il peso, il valore ma mai senza annoiare, diventare banale o comune. Ogni sua lirica è impregnata di dolcezza, di carezze continue e utilizza la natura come fonte d’espressione letteraria e figurativa. È sublime come il poeta presti i suoi versi ai dipinti per creare una figura delicata, a volte inimmaginabile e stupendamente soggettiva. Non ha la presunzione di sentenziare quest’interpretazione perché, come in ogni forma d’arte e di lettura, ognuno di noi legge e interpreta differentemente un’opera e questo è ben chiaro ad entrambi gli autori. Ed ora vi parlo di Cinzia, o meglio, delle sue opere. Ho volutamente deciso di parlarvene dopo la mia riflessione sulla poesia perché descrivere i dipinti della pittrice crea inevitabilmente un’immagine nel lettore e quindi un “pregiudizio” che poi s’incanala inevitabilmente nella lettura rischiando di non comprendere pienamente il valore di quest’opera. Cinzia Zavarise dipinge prettamente volti e corpi; ne ritrae le sensazioni, le emozioni, le caratteristiche più minuziose e incide sé stessa senza rendersene conto. I suoi lavori sono prettamente a matita e si caratterizzano per una predominanza di gioco tra il bianco e il nero. Suvvia, miei cari lettori, non pensate sempre male. Il bianco e il nero possono dare più emozioni di quanto crediate e i lavori di Cinzia ne sono un esempio. Molti dipinti rappresentano specifici soggetti ma sinceramente non etichettati; lasciano che ogni persona possa vederci chi vuole, quello che le passa per la mente e ci legga qualcosa che magari altri non vedrebbero. In un abbraccio io potrei vederci un affetto nascente, un’altra persona un desiderio carnale, un’altra ancora potrebbe interpretarlo come un addio. Nel viso di un bambino io vedrei la vita di mia figlia ancora piccola, una nonna ci potrebbe vedere un nipotino o un figlio quando era piccolo… chissà! I suoi dipinti dicono molto. Imprimono davvero e c’è spesso la presenza del contatto, del sostegno, dell’unione, dell’affetto tutto rappresentato attraverso le mani. Tra le varie “letture” delle poesie e dei dipinti ho trovato due comuni denominatori: la prevedibile empatia di Cinzia e Fabio ma soprattutto la presenza dell’acqua, del mare. In Cinzia attraverso l’utilizzo del colore blu e dipingendo luoghi dove l’acqua ne fa da sfondo e da protagonista; in Fabio nelle metafore, nella descrizione dei luoghi, nelle sue maree interiori. Insomma, cari amici miei, in “I versi dell’anima” troviamo la fusione, il connubio di due arti, poesia e pittura, e non dovete assolutamente farvele scappare. Alla prossima recensione A presto La vostra Ele PS: fatto 30, facciamo 31, giusto? A breve la mia intervista ai due autori. Ci leggiamo presto!!!! FacebookPinTweetEmailLinkedIn
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