Recensione di “Una sirena a Settembre”
Titolo: Una sirena a Settembre
Autore: Maurizio De Giovanni
Casa editrice: Einaudi
Buongiorno cari lettori, eccoci al termine di un nuovo libro appena concluso e l’ultimo che leggerò in questo soggiorno sardo.
Mina è un’assistente sociale che si trova senza casi da seguire perché resa implicitamente colpevole di un immenso degrado locale. Insieme a un suo collega si trova ad indagare per riacquistare il valore meritato mentre una signora anziana viene rapinata e la giustizia cerca il colpevole.
Maurizio De Giovanni narra la storia di un quartiere povero, della malavita, di un sistema culturale, politico, giuridico, storico, corrotto, insano e falso in molti casi.
Attraverso la storia dei vari personaggi -apparentemente distanti, diversi, singoli- scopriamo come una singola situazione poi ricada in una collettività e ne influenzi ogni gesta successiva e le relative conseguenze.
In parallelo, il potere dei media a cui spesso ci affidiamo a spada tratta senza informarci se sia davvero vero ciò che ci viene profuso e iniettato.
La falsità… permeata nel tessuto sociale e radicata in molti pur di salvarsi, di rimanere socialmente puliti e lindi.
La malavita: intricata, tessuta, piena di regole e di giri loschi.
La sincerità di alcuni che amano la società, i valori, la rispettabilità.
L’amore per la collettività, per il prossimo, per il sostegno e per quei sentimenti naturali e spontanei.
Questo testo è esso stesso un canto di sirena perché non riesci a staccarti dalle pagine, ti addentri nella storia, ti avvinghi ai personaggi, ti incuriosisci e ti ritrovi a pensare alla veridicità della storia. È attuale, reale, concreta e questo lascia molto da pensare.
Un romanzo delicato, ricco e sincero. Non lasciatevelo scappare.
Alla prossima recensione, la vostra Ele