Recensione “Il peso dell’ombra”
- Titolo: Il peso dell’ombra
- Autrice: Erica Gazzoldi
- Casa editrice: Swanbook
Buona sera cari miei lettori,
oggi mi sono deliziata con questa intensa raccolta di poesie.
Prima di addentrarmi tra i vari versi dell’autrice mi sono dedicata alla sua biografia e sull’introduzione che delineano ciò che poi si troverà nelle pagine successive.
A differenza di altri poeti, ritengo che sia necessario sapere il curriculum della poetessa perché, senza conoscerlo, si rischia di non capire fin nel profondo le scelte poetiche, le “dediche” e le ispirazioni che caratterizzano questa autrice così profonda e colta.
“Il peso dell’ombra” credo che crei immediatamente un’immagine che porta a sentirsi qualcosa di personale sulle proprie spalle e questo è ciò che ritengo voglia far arrivare l’autrice.
Siamo frutto di un dolore spesso celato, di scelte, amori, sentimenti, azioni, inconscio e subconscio.
Siamo qualcosa che celiamo al mondo e spesso anche alla nostra parte più intima.
Abbiamo emozioni e sensazioni che non vogliamo nemmeno vedere noi stessi e che temiamo tanto fortemente da coprirci gli occhi in ogni modo possibile.
Ho amato la sua capacità di utilizzare figure metaforiche, allegorie, immagini mentali e soprattutto la cultura dettata dalla storia, dalla mitologia, dalla filosofia e dalla psicologia.
Attraverso le sue liriche -differenti per messaggi, metriche, melodie e mezzo d’espressione- la poetessa ci espone l’importanza del nostro vissuto, della parte mentale che spesso ignoriamo, delle nostre intime sensazioni e di ogni avvenimento della nostra vita.
Mentre leggevo e rileggevo queste poesie mi sono resa conto di quanto esse si differenzino dalla moltitudine di liriche moderne, dal consueto stile e dalla semplicità di molti poeti odierni.
Erica Gazzoldi si distingue dalla collettività, si esilia (concedetemi il vocabolo) dal comune e si erge su una vetta di nicchia, di cultura elitaria e di sublime poetica.
Le sue poesie sono melodie che richiamano storia e teatro nelle menti.
Leggerle significa davvero entrare in concerti mentali ed emotivi spesso totalmente ignoti.
Alla prossima recensione, la vostra Ele