Recensione di “Trompe-l’oeil à Martignac”
- Titolo: Trompe-l’oeil à Martignac
- Autori: Monica Menzogni e Danilo Nucci
- Casa editrice: Swanbook
Cari lettori, eccomi qui con una nuova recensione.
Oggi vogliamo nella Francia degli anni Cinquanta dove una pittrice autodidatta e un commissario si trovano ad indagare su un suicidio ed un omicidio davvero insoliti.
Tra abusi, cattiverie, solitudine e avidità, cosa scoprirà l’insolita coppia?
Si parte con atrocità spesso taciute e considerate lontane da noi, dal nostro mondo, dal nostro vissuto.
Ci si addentra nel buio della solitudine e del silenzio che si estende nella fragilità e negli abusi.
Di colpo poi ci troviamo davanti al protagonista ormai adulto che, trovata la sua rivalsa, non riesce a dimenticare; anzi, ne fa una scelta di vita e uno scopo finale al quale non si sente mai definitivamente pronto.
Davanti alla sua rivalsa c’è sempre la sensazione di mancanza di una fetta di vita, di completezza mia raggiunta, di serenità mia trovata e di un senso d’apolide perenne con una ricerca d’appartenenza che rimane sempre in bilico come i funamboli.
In parallelo scopriamo la freddezza umana, l’avidità, la mancanza di sentimento che portano fino ad attuare scelte malsane se non addirittura abominevoli.
Il sostegno però crea un filo di bontà e positività che si estende lungo tutta la trama donando una carezza e una speranza.
Questo romanzo scritto a quattro mani scivola via grazie anche ai brevi capitoli e alla chiarezza della trama.
Non si percepisce la differenza di stile tra i due autori; ciò è sinonimo di una grande coesione e di reciproca idea riguardo all’impronta da dare alla storia e un confronto importante affinché essa risultasse fluida e lineare.
Lungo le pagine ci troviamo a conoscere i personaggi e la psicologia dei protagonisti lasciando però un sapore amaro riguardante la vita e il dolore dove spesso la sofferenza dilaga portando anche a gesti estremi.
Personalmente, ho avuto anche l’opportunità di ascoltare gli autori mentre lèggevano un estratto del libro che, unito a loro tipico accento toscano, mi ha davvero coinvolta e incuriosita; avreste dovuto sentirli come riuscivano a dare vita alle pagine.
Un romanzo che può esser letto con scioglimento e leggerezza ma anche con importanza e riflessione; a voi lettori la scelta.
A presto, la vostra Ele