Recensione “La vita intima”
- Titolo: La vita intima
- Autore: Niccolò Ammaniti
- Casa editrice: Einaudi
Buongiorno caro lettore, è un po’ che condivido solo sui social le mie opinioni sui libri, ma ritengo che questa mia ultima lettura meriti una recensione vera e propria.
Maria Cristina Palma ha una vita all’apparenza perfetta, è bella, ricca, famosa, il mondo gira intorno a lei. Poi, un giorno, riceve sul cellulare un video che cambia tutto. Nel suo passato c’è un segreto con cui non ha fatto i conti.
Ci troviamo di fronte all’apparenza della vita perfetta, invidiabile da tutti, dove si pensa che non ci possano esser pensieri, paure, problemi, insicurezze.
La vita delle ricche, delle più belle del mondo e anche in vetta… eppure, nell’intimo, esiste qualcosa che logora, che fa sentire inadatte, che porta a soffrire in silenzio, a diffidare di tutti, a sentirsi sole, sbagliate, imperfette, ignoranti.
Meri involucri di un corpo da mostrare.
L’autore si addentra nel mondo femminile, nella mente, nelle sensazioni, nelle paure e nelle fragilità di molte di noi.
Fin dalle prime pagine si è catturati dalla scrittura ammaliante e dalla trama che, forse per desiderio di una vita così “lussuosa”, forse per il semplice fatto d’empatizzare con la protagonista, risulta ben descritta e, purtroppo, credo veritiera in molti aspetti della realtà.
La protagonista appare come una bambola da spostare da un posto all’altro, da vestire a piacimento di altri, da mostrare come trofeo e usare per meri scopi sociali e di successo.
In parallelo la regola sociale per cui se sei bella (e per di più benestante) non puoi aver dubbi, paure, pensieri, debolezze. Sei agiata sotto ogni aspetto; come se soldi e bellezza compensassero e fossero una garanzia alla felicità.
Ci ritroviamo a pensare alla politica di oggi, alla crudeltà e al potere dei social, al controllo della vita altrui, al marcio delle persone che porta a potersi fidare solo di una cerchia ristretta che si può contare in pochissime dita.
Attraverso questi “luoghi” comuni, Ammaniti parla però davvero delle donne. Si sofferma su di noi lanciando una fune, un sostegno a tutte noi e denunciando quando si parli tanto di femminismo ma, in vero, quanto poco ancora si sia riusciti a cambiare in questa società che ci fa vivere ancora troppo nella paura e nell’etichetta sminuente.
Siamo persone. Siamo donne. Siamo intimamente complesse e fragili, ma anche vitali e uniche.
Ognuna è diversa.
Ognuna è frutto del proprio vissuto e la protagonista, anche solo per un frammento, racchiude un po’ di noi.
Chi siamo? Che maschera indossiamo per dovere o per paura di un giudizio? Quante volte soffriamo in scarpe scomode perché dobbiamo (o vogliono) apparire?
Quanto la società ancora oggi ci etichetta e giudica per la bellezza preferendoci fighe ma non intelligenti?
Quanto influisce la cultura, la crescita, l’attenzione verso i figli per il futuro?
Potrei proseguire con quesiti e pensieri.
“La vita intima” racchiude tanto, un mondo di riflessione che cattura dalla prima pagina. Che, da donna, potrebbe apparire come un cliché, ma la mente può andare oltre e vedere infiniti lati di questa società finta, frivola, fredda e superficiale; il tutto con il filo conduttore della donna. Si tratta di femminismo? Non lo so. Quello che è certo è che dentro ognuna di noi c’è un mondo che spesso teniamo nascosto anche a noi stesse e che la paura può davvero cessare d’esistere solo se ammettiamo la verità con noi stesse e con chi ci circonda perché non c’è nulla di male e forse ci possiamo rendere conto di non esser ne sbagliate ne sole.
Alla prossima recensione, la vostra Ele