Recensione di “Altri noi”
- Titolo: Gli altri noi
- Autore: Antonio Savoldi
- Casa editrice: Compagnia della Stampa Massetti Rodella Editori
Buongiorno cari lettori e buon inizio settimana.
Tempo fa, quando questo libro era ancora solamente un file di testo da pubblicare, Antonio mi ha chiesto che ne pensassi.
Io ho acceso il pc, scaricato il file, l’ho letto e ho pianto durante e al termine della lettura.
Quel file che era scritto di getto, dopo mesi è diventato quel libro che tenevo in mano fino a poco fa e che io, passati mesi dalla prima lettura, ho voluto rileggere e mi sono trovata nuovamente con le lacrime agli occhi.
Ho già condiviso con voi molti testi e iniziative di Antonio Savoldi; un poliziotto devoto al suo lavoro, ma soprattutto un uomo dal cuore grande e una sensibilità immensa.
Vi ho scritto dei suoi libri sul valore della vita (“La folle corsa 2.0”), sulla violenza verso le donne (“Con questi occhi Con queste mani Con questo cuore”), sulle sue poesie (“L’amore altro”), sul suo legame con Mauro Bernardi e il programma nelle scuole e il libro “La strana coppia”; ma qui, credo, lui abbia dimostrato nel migliore dei modi la sua sensibilità ed empatia… ma prima cito testualmente le sue parole:
Perché si decide di scrivere un libro come questo?
Perché ho voluto ascoltare una storia che a nessuno piace ascoltare, la vita di persone altre che potremmo essere, però, ciascuno di noi.
Mi sono chiesto cosa abbiano provato due genitori a cui hanno detto: “vostra figlia ha una grave malformazione; non potrà mai guarire”.
Avrei potuto immaginare cosa avrei provato io nella loro situazione, ma non mi bastava.
Io volevo la verità.
Ho voluto ascoltare la loro verità, sapere, conoscere, cercare di capire e, magari, trovare anche piccoli scorci di risposte.
Ne è uscito un libro forte talmente forte da avermi messo in crisi molte volte facendomi dubitare non solo l’idea di pubblicare, ma anche il senso stesso del mio scrivere.
Non so se abbia sbagliato o meno, se il mio sia stato più un incaponimento di velleità egoista o un esercizio di buoni intenti; poco mi importa: mi rimetto al giudizio del lettore.
Ma credo sia stato giusto così: che il mondo sappia che esiste anche un mondo altro, fatto di altri noi.
-Antonio Savoldi-
Spesso non immaginiamo nemmeno cosa possa vivere una famiglia con dei figli che necessitano di attenzioni speciali; non riusciamo a pensare che i genitori -o fratelli, o famigliari- abbiano difficoltà nel gestire anche i minimi impegni, le minime problematiche che esulano anche dall’interazione con il disabile.
La quotidianità, gli impegni di lavoro, la malattia, una visita medica, una serata da passare senza pensieri, un semplice fare la spesa.
Siamo sempre fermi alle nostre fortune, a coprirci gli occhi o, nel migliore dei casi, semplicemente non immaginiamo le innumerevoli fatiche che una famiglia con un disabile deve affrontare.
Ciò che amo di Antonio, oltre alla sua cultura, è proprio la volontà di non fermarsi al conoscere, all’immaginare; lui si fa portavoce, punta i piedi, strappa i “salami dagli occhi” e porta alla luce aspetti della vita di molte persone.
Crea una sorta di manifesto di quei vissuti spesso inaspettati, mai considerati, lasciati ai margini.
In questo libro troviamo la vita di una famiglia, troviamo l’intimo di chi vive la disabilità nella propria famiglia e che stringe i denti, che ama e lotta con tutte le proprie energie.
Scopriamo il vero valore della solidarietà, del sostegno, di quell’abbraccio condiviso che fa la differenza e che dovrebbe caratterizzare davvero la comunità e la società.
Antonio, da sempre, ha quella capacità bifrontale di descrivere senza tanti fronzoli e, in contrapposizione, di lasciare il segno emotivamente nel lettore.
Con profondità e scorrevolezza lui narra una vita intera e trascina il lettore di pagina in pagina a scoprire questa famiglia e i vissuti spesso non immaginati.
“Altri noi” è un libro forte, emotivo, sincero, schietto ma, soprattutto, veritiero al cento per cento.
Una storia che non è solo una ma racchiude molte vite e molte famiglie.
Poniamoci dall’altra parte, proviamo a scoprire le altre vite e a renderci conto che ognuno di noi è e ha una vita, un diritto di viverla e di scoprire cosa riserva; cerchiamo di porci nei panni degli altri noi e forse ci renderemo davvero conto di quanti pesi e mancanze ognuno porti sulle proprie spalle.
Non fermiamoci a guardare le persone che incontriamo; osserviamo, ascoltiamo e… aiutiamo!
Alla prossima recensione, la vostra Ele