Recensione di “Gli accordi spezzati”
- Titolo: Gli accordi spezzati
- Autore: Roberto Maggi
- Casa editrice: Bastogilibri
Cari lettori, eccomi qui con un’altra recensione per voi… andiamo dritti alla trama!
Un intreccio di vite destinato a rincorrersi nel tempo, ciascuna tesa alla ricerca di sé, delle proprie radici e delle testimonianze altrui, sulle tracce di un passato ripercorso a ritroso. Esistenze raccontate separatamente in parallelo, attraverso continui rimandi e flashback, sovente sotto forma di rievocazioni oniriche, durante i quali i vari caratteri si svelano lentamente, mostrando gli elementi e gli incastri che li collegano, i momenti cruciali che li hanno accomunati e poi inesorabilmente allontanati, le ragioni delle scelte fatte dai protagonisti, ognuno di essi con il proprio carico di sofferenza e caducità, una propria voce e una corposa complessità psicologica. Una narrazione sospesa, ricca di sfumature poetiche, giocata in modo articolato su più livelli come in una trasposizione cinematografica, che fluisce altalenante tra presente e passato. Il tutto accompagnato e condizionato dalla musica, anche dal punto di vista stilistico (i capitoli appaiono contraddistinti come “Brani” di Album), presenza possente che scandisce il dipanarsi degli avvenimenti e degli stati d’animo degli attori e che costituisce il motore primario dell’intera storia, il nucleo vitale da cui tutto prende vita e a cui tutto ritorna, facendo nuovamente incrociare quelle strade solitarie apparentemente perdute.
Conobbi Roberto tramite i social e, soprattutto, tramite la poesia. Un anno fa lessi una sua raccolta poetica che mi piacque molto ed ora, mi sono ritrovata a scoprire la sua scrittura sotto altre vesti.
La prima osservazione riguarda la musica perché è una grandissima forma d’arte che ben si associa alla poesia e che in questo libro fa da sfondo ai capitoli.
Man mano che leggevo e mi addentravo nel romanzo, mi sembrava di trovarmi in un teatro ed assistere ad uno spettacolo. I vari personaggi e le loro vite si intrecciano, danzano nelle pagine… il tutto con una narrazione fluida e non banale.
Ci si addentra in molte storie, in vissuti e in dolori. A tratti si percepisce il desiderio, la bramosia di toccare ogni sfaccettatura delle vite dei personaggi, la voglia di descriverne ogni aspetto e ogni sensazione.
“Gli accordi spezzati” è un libro veramente ricco di realtà, di veridicità. E non aspettatevi una storia dolce e delicata. C’è la parte spesso taciuta della vita. C’è quel desiderio di esser se stessi credendo di riuscire a fregarcene del giudizio altrui. Desiderio che poi, si sa, rimane tale perché, ahimè, ormai ci troviamo spesso a fingere di esser come non siamo. Che si tratti di dovere, volere o piacere spesso rischiamo anche noi di dimenticare la nostra identità.
Credo che questo libro esprima molto del pensiero dell’autore e che sia tanto sofferto da esso. È un grido. Un’espressione di pensiero. Un raccontare e mettere in vista ciò che spesso non vogliamo nemmeno ammettere a noi stessi, o semplicemente vedere.
Grazie all’autore per avermi regalato questa sua nuova opera e, soprattutto, per ciò che ha voluto trasmettere attraverso essa.
Alla prossima recensione, la vostra Ele