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Recensione di “La neve in fondo al mare”

Cari lettori, eccomi qui con una nuova recensione.

In queste ore mi sono dedicata al nuovo romanzo di Matteo Bussola dove, questa volta, la voce narrante è quella di un padre che affronta una malattia delicata del figlio.

– Scoprire la profondità della tristezza di un figlio, a neanche sedici anni, è come trovare qualcosa in un posto in cui non te lo saresti mai aspettato. In cui proprio non dovrebbe esserci.
– Che vuoi dire?
– Tipo, non so. Come trovare la neve in fondo al mare.

Cit. del libro in questione

Ho pianto. Tanto. In più punti.

Da genitore, da vittima come uno dei personaggi secondari, come semplice lettrice.

Matteo Bussola ha da sempre una grandissima capacità di catturare l’attenzione del lettore, di portarlo nel libro ed empatizzare. 

Quando inizi un suo libro sai che non ti staccherai finché non lo avrai terminato e sai che ti lascerà inevitabilmente un sacco di riflessioni, di sensazioni e di emozioni.

Tutto questo si conferma anche in questo suo ultimo romanzo. A questo si aggiunge la particolarità della trama che porta a riflettere sulla delicatezza dell’adolescenza e del legame tra figli e genitori.

Di capitolo in capitolo si affronta la malattia del figlio, altre malattie che spesso colpiscono gli adolescenti (e non solo) e come questo venga vissuto dalla famiglia e come si intrecci con le vite, con i doveri e con le difficoltà che spesso noi grandi tacciamo perché pensiamo di proteggere e di non mostrarci mai fragili o insicuri.

In parallelo, attraverso questo romanzo, scopriamo l’immensità dell’amore che i veri genitori hanno per i figli, quel sentimento che difficilmente si può capire e che si manifesta in modi differenti.

L’autore è riuscito a dar voce a molti ragazzi che spesso vivono e soffrono nel silenzio e, contemporaneamente, a descrivere ciò che i genitori fanno e sentono stando anche in silenzio.

Credo che questo nuovo testo dovrebbe esser letto sia dai giovani adolescenti sia dagli adulti perché spesso sono i nostri silenzi, le nostre convinzioni, le nostre ipotesi che allontanano e feriscono questo immenso legame tra genitori e figli.

La vita non è facile. Non si diventa ne genitori ne figli conoscendo cosa fare. E’ sempre un costante percorso che può esser dissestato ma “La neve in fondo al mare” -oltre a trattare con immenso rispetto e sensibilità un tema sempre più odierno e spesso sconosciuto e minimizzato- descrive proprio la forza di un legame infinito.

Ogni volta Matteo Bussola mi lascia di stucco e mi porta a riflettere e a migliorarmi. La pensate come me? Aspetto le vostre opinioni!

Alla prossima recensione, la vostra Ele

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