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Recensione di “Canto di cicala”

  • Titolo: Canto di Cicala

Buongiorno cari lettori; mentre scrivo la mia nipotina dorme e penso che questa trasferta mi sta anche donando il tempo e la serenità per tuffarmi in varie letture.

Anche questa volta si tratta di poetica e l’autrice è una giovane e talentosa ragazza che mi ha stupita tanto… ma andiamo per ordine.

Giulia Patta (Ghilarza, 2003) cresce a Cabras, sulla costa occidentale della Sardegna. Con padre sardo, madre scozzese e tre sorelle più grandi, si forma in un clima multiculturale e tutto al femminile; grazie alla passione perla lettura e la scrittura del padre, nasce un primo interesse poetico. Prosegue gli studi presso il Liceo delle Scienze Applicate “OTHOCA” ad Oristano, dove matura più concretamente la passione per la letteratura e la filosofia. Nel 2022 si iscrive alla facoltà di Filosofia di Cagliari e inizia a partecipare alla storica rivista poetica Erbafoglio, nata nel 1988 a Cagliari. Pubblica alcuni suoi scritti per l’evento Homeless e partecipa al Festival Andreas 2023. Si interessa a tematiche politiche e d’attualità, dalla militarizzazione sarda ai conflitti mediorientali, dai diritti di studenti e lavoratori alla questione femminista e di genere. Prosegue con passione nei propri studi, e vuole dar voce a chi, come lei, si è sentito perso in un mondo spesso alienante e contraddittorio.

Questa volta avevo letto la biografia dell’autrice e, trovandomi di fronte a una ragazza (apparentemente), mi ero fatta un’idea che è stata totalmente ribaltata.

La prefazione del libro ti porta a conoscere uno spicchio dell’autrice ma sono i testi inseriti nella raccolta che compongono il puzzle dell’anima di Giulia Patta.

Fin dalla prima lirica ci si addentra nell’intimità emotiva e riflessiva di questa scrittrice. Ci si confronta con uno stile austero, colto e profondo che necessita di una lettura lenta, precisa e colta.

Le poesie della Patta richiamano i classici, i filosofi, i tempi passati grazie allo stile, al lessico e alle figure retoriche espresse.

Sia che si entri in una lirica breve sia in quelle più lunghe, l’intimità e la sincerità del suo sentire arrivano e scuotono il lettore dimostrando la grandezza del testo e del sentimento.

Poesie mature, colte e raffinate. Uno stile desueto che Giulia Patta porta in risalto e utilizza con conoscenza e cultura.

Forse non si tratta di testi “per tutti”; sicuramente “Canto di cicala” è il primo tassello di un grande percorso di questa giovane donna di cui sono certa sentiremo ancora parlare.

Alla prossima recensione, la vostra Ele

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