Recensione di “Una perfetta sconosciuta”
Titolo: Una perfetta sconosciuta
Autrice: Alafair Burke
Casa editrice: Pickwick nel febbraio 2018 📖
Ciao ragazzi, eccomi qui a parlarvi di un altro thriller che ho letto nei giorni trascorsi.
Alice è una giovane donna di New York che cerca di distaccarsi dalla vita dei suoi genitori e dalla loro presenza costante per spianarle la strada; lei vuole farcela da sola e mettersi in gioco anche a rischiodi perdere…e infatti perde!
Desidera fare la curatrice d’arte ed è alla ricerca di un lavoro quando un fantomatico Drew le propone di gestire una piccola galleria per conto di un mecenate; forse la disperazione, o l’adrenalina o il bisogno di sogni la inducono ad accettare e tutto sembra piano piano filar liscio fino a quando una mattina, entrando nel suo negozio, non s’imbatte nel cadavere assassinato del suo capo.
Questo delitto fa scoprire un vulcano di altarini che portano dritta a lei e alla sua famiglia rendendola agli occhi delle forze dell’ordine la prima indiziata: il contratto d’affitto, il profilo su facebook, i legami con la società che le pagava lo stipendio, la foto di un bacio tra di loro.
Ma quale sarà la verità? Suo padre è capace di tutto questo?
Alafair Burke non si ferma mai; ormai l’ho capito!
Penna in mano, continua a sfornare thriller e a far trepidare i cuori di noi lettori però in questo romanzo ho trovato delle lacune.
In primis, i capitoli iniziali sembrano sconnessi e procedono a rilento facendo tentennare il lettore;
in secundis, rimane ovvia e scontata la possibile storia d’amore che viene annunciata verso la fine del libro.
Detto questo devo anche dire che, dopo le prime pagine, il libro inizia a scorrere e s’innesca il legame d’unione tra le varie storie dei protagonisti tanto da tenermi sveglia fino alle due di notte per poter finire il libro!
Un altro punto a favore della Burke è dato dal suo lavoro “principale” -avvocato penalista- che porta i suoi libri ad esser davvero intriganti e veritieri dati gli inserimenti precisi e corretti delle metodologie d’indagine e annessi aspetti.
Non da meno è la sempre varia e minuziosa fantasia dell’autrice; in ogni suo romanzo -come in questo- la storia non è mai banale e viene sempre esplicata nei dettagli sviscerando sempre piano piano le risposte che il lettore si pone durante la lettura.
Ho riscontrato però un’ulteriore pecca che esula dall’autrice ma che è doveroso farvi sapere: la traduzione operata dalla CE non è molto corretta in quanto mi è capitato di riscontrare degli errori di battitura o trascrizione.
Insomma, tranne per qualche difettino, anche questo thriller si dimostra incisivo, lindo e ben scritto.
Io non me lo sono fatta scappare e voi
Vi abbraccio