Intervista a Diego Galdino, autore di “Una Storia Straordinaria”
Ciao amici, qualche mese fa vi avevo parlato del nuovo romanzo di Diego Galdino, Una storia straordinaria di cui trovate la recensione cliccando sul titolo del libro.
Diego mi ha subito concesso un’intervista ma per misteri del web mi trovo solo ora a pubblicarla per condividerla con tutti voi.
Una storia d’amore davvero magnifica, un pathos e una veridicità commovente fanno da protagonisti in Una storia straordinaria e ora vi lascio alle parole dell’autore, Diego Galdino.
Ciao Diego, andiamo subito al sodo: come è scaturita l’idea di iniziare il libro con dei capitoli sui sensi? Mentre li leggevo era come se io sentissi davvero con il tatto, l’udito ma soprattutto con l’olfatto…trepidavo.
Ai cinque sensi a mio modesto parere siamo soliti non dare la giusta importanza, li diamo per scontati perché fanno parte quotidianamente della nostra vita. Delle volte per questo motivo non ce li meritiamo. Io ho cercato con questo romanzo di far capire che specialmente in amore essi possono diventare fondamentali, decisivi, per rendere ogni storia d’amore straordinaria…
Questo tuo ultimo romanzo parla di due persone che si “incontrano” dopo aver subito un trauma – l’aggressione per Silvia e la perdita della vista per Luca-; cosa ti ha portato a scegliere questi drammi dei personaggi?
Perché mi ero stancato di scrivere di uomini e donne che potevano essere classificati come stereotipi di romanzi d’amore. Volevo due persone che facessero delle loro imperfezioni la loro unicità… Volevo due persone vere che avevano sofferto e poi amato… Volevo due supereroi della vita che lottano insieme contro il male, usando il loro super potere…L’amore.
Nel tuo libro, ogni dettaglio psicologico ed emotivo risulta ben descritto ma soprattutto ciò che riguarda gli aspetti tecnici ed emotivi che si innescano dopo un evento traumatico come quello vissuto da Luca e Silvia; che tipo di studi hai svolto a riguardo?
Diciamo che per descrivere Luca il protagonista maschile di Una storia straordinaria, ho fatto finta di perdere improvvisamente la vista. Per quanto riguarda Silvia, la protagonista femminile, ho pensato alle mie figlie, facendo un mix di entrambe. Infatti Silvia è una ragazza che avrei tanto voluto proteggere.
In questo libro hai inserito pezzi della tua vita come la proposta di matrimonio che è avvenuta a una presentazione del tuo romanzo precedente; quale altro spazzo inaspettato del tuo mondo possiamo trovare nelle pagine di questo tuo romanzo?
Luca mi somiglia molto, per la passione per il cinema, per l’amore, per Roma, per la passione, il romanticismo, per essersi perso per Roma quando faceva il militare, per essere stato una frana con le donne da ragazzo, per suo fratello Danilo, per questa voglia di non arrendersi mai e voler proteggere tutti, specialmente le persone che ama.
Lo so, lo so, forse vado un po’ a onde ma in fondo le domande nascono inaspettate come l’amore. Com’è nata questa storia? Da un tuo bisogno di esternare qualcosa di personale o da altro?
Nasce da una sfida lanciatami dal mio agente letterario Vicki Satlow un giorno lei mi ha detto…”Fino ad oggi hai scritto tante storie bellissime, ma ora è giunto il momento di scrivere una storia straordinaria. Così non ho fatto altro che scrivere questa frase come inizio del libro e poi ho iniziato a scrivere una storia che avevo in testa da anni, ma che fino ad allora non avevo avuto il coraggio di provare a scrivere, perché le tematiche erano molto forti e non mi sentivo ancora pronto ad affrontarle, poi in me è scattato qualcosa e la storia è venuta fuori da sé in un modo… straordinario.
Ora vorrei esulare da “Una storia straordinaria…come riesci a conciliare un lavoro come il tuo, la gestione di un bar a Roma, e la scrittura tanto più che in soli 7 anni hai pubblicato 8 romanzi?
Sono un uomo normalissimo che si sveglia ogni mattina alle quattro scrive per un’ora e mezza e poi si traveste da barista per andare fare i caffè, che cerca di essere un buon padre e coltiva le sue grandi passioni e i suoi interessi nel poco tempo libero che gli resta, come le mostre d’arte, il cinema e Roma.
Caro Nicholas Sparks italiano, ogni tua storia parla d’amore, ogni volta è diversa e non credo sia facile riuscire sempre a far sognare quindi ora ti chiedo…da cosa scaturiscono le tue ispirazioni?
A me piace scrivere romanzi d’amore, perché scrivo quello che sento, quello che il mio cuore ha bisogno di esternare, io amo l’amore e tutti i suoi derivati.
A quale protagonista dei tuoi libri sei più affezionato e/o ti ci rivedi?
Tanti potrebbero pensare al Massimo de Il primo caffè del mattino e L’ultimo caffè della sera, in realtà il protagonista a cui sono sempre stato più affezionato è il Clark Kent di Mi arrivi come da un sogno, un supereroe dei sentimenti come me, o a volte come avrei voluto essere.
Immagino che tu non ti sia fermato…hai già l’idea per il prossimo libro? Se sì, puoi svelarci qualcosa?
Dopo aver scritto una storia d’amore come Una Storia straordinaria il primo pensiero è stato quello di cambiare genere letterario. Diciamo che al momento sto rileggendo il ciclo bretone di Chrètien de Troyes.
Infine, c’è una domanda di rito che tendo a porre a tutti i miei intervistati: se dovessi scegliere tre libri che ti porterai sempre nel cuore e che consiglieresti, quali sarebbero?
Persuasione di Jane Austen, Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas, I pilastri della Terra di Ken Follett.
Grazie mille Diego!
Ecco amici, anche per oggi è tutto…sono sicura che chi non lo ha già fatto, dopo quest’intervista andrà subito a leggere Una Storia Straordinaria (e tutti gli altri romanzi di Diego Galdino).
Un abbraccio
La vostra Ele