Recensione di “Un pianoforte”
Titolo: Un pianoforte
Autrice: Chris Cander
Casa editrice: Casa editrice Nord
Ciao amici, oggi voglio parlarvi di un libro che mi è entrato nell’anima.
Mentre scrivo è mezzanotte e ho appena finito di leggerlo; sono nel letto, al buio mentre Carlotta e Michele dormono al mio fianco.
Ho acquistato “Un pianoforte” perché amo questo strumento e perché la copertina è davvero magnifica; non avevo letto ne la trama ne recensioni in merito quindi non sapevo cosa m’aspettava.
Questo romanzo parla della vita di due donne con età e origini differenti ma accumunate da un pianoforte che racchiude tutte le loro somiglianze e il loro legame.
Si parte dall’Unione Sovietica del 1962 e s’arriva nella California dei giorni nostri dove Clara, giovane donne bloccata in un limbo di paura, intraprende un viaggio inaspettato insieme al suo pianoforte, unico superstite del suo triste passato.
Tra quei tasti, dentro quella cassa, inciso su quei graffi c’è tutta una storia che unisce le due protagoniste sia fisicamente sia psicologicamente.
Un romanzo che mi ha catturata fin dalle prime pagine scorrendo via talmente velocemente da obbligarmi a stopparmi più volte per la paura di terminarlo troppo velocemente e per di più avevo Ginger che cercava di fermarmi per poter esser coccolata😅.
Una scrittura pulita, coinvolgente e direi intrigante; un’abilità impeccabile nel fondere passato e presente delineando luoghi e avvenimenti.
Una storia che parla di paura e amore sotto tanti aspetti: dalla passione al legame genitoriale toccando blocchi mentali dettati da un passato difficile.
L’autrice non poteva scegliere strumento migliore per questa storia: il pianoforte, massiccio, imponente e con i tasti bianchi e neri simboleggia perfettamente ciò che l’autrice voleva -a mio avviso- trasmettere con questo suo libro.
Questo strumento ingombrante fisicamente, racchiude tutto il nostro vissuto che pesante incombe e condiziona il presente bloccandoci in una gabbia di paure e insicurezze.
Una storia profonda che porta inevitabilmente a riflettere e a rivivere il nostro passato con uno sguardo differente portando alla mente domande nascoste o sopite che potrebbero anche turbare.
Di sicuro questo piccolo immenso capolavoro non uscirà dalla mia libreria perché uno dei migliori romanzi letti quest’anno!
Che dite? Vi ho convinti?
Un abbraccio