Recensione di: La solitudine di un corpo abituato alla ferita
- Autrice: Elvira Sastre
- Casa editrice: Garzanti
Ciao amici, buon sabato mattina, come state?
Io ancora bloccata a letto ma proseguo (anche se a rilento) la lettura dei libri.
Ieri ho terminato una piccola raccolta di poesie scritte da una giovane poetessa spagnola con un curriculum di tutto rispetto.
Leggere questa raccolta è come fare un percorso nelle varie fasi di un amore finito e non ancora metabolizzato.
È uno sfogo intimo e viscerale.
Elvira si mette a nudo, mostra ogni sfaccettatura del suo sentimento e delle sue sensazioni.
Libera le emozioni e i pensieri senza paura ma denotando tanta conoscenza di se stessa e del suo valore.
In ogni suo scritto ho trovato passione, amore e dolore che si alternavano come in una danza dove a vincere era l’amore verso se stessi -ma non con facilità o gioia-.
Ritengo che i suoi scritti siano un esempio di crescita e maturazione che aumenta insieme al senso di consapevolezza individuale.
Mentre leggi i suoi testi ti viene come un nodo al cuore perché ognuno di noi ha vissuto almeno la fine di un amore e le sue poesie trasmettono fin nel profondo questo senso di dolore che ormai è comune.
Elvira scrive ma disegna un’emozione, ne crea un quadro attraverso l’utilizzo di metafore e similitudini così da entrare ancora più in profondità.
Insomma cari amici, di sicuro non sono poesie leggere o allegre ma possono donare un senso di appartenenza a chi crede di esser da solo a soffrire e magari aiutare a capire che prima di tutto viene l’amore per se stessi.
Eccoci amici miei, ora torno a un altro libro!
Vi auguro buon week end
Un abbraccio
La vostra Ele