Recensione di “Cromie”
- Titolo: Cromie
- Autore: Giuseppe Macauda
- Casa editrice: SwanBook
Buongiorno a tutti.
Come prosegue la vostra settimana?
Io ho da poco terminato di leggere una breve e intensa raccolta di poesie che mi sono entrate nel cuore.
Quando ho letto la biografia dell’autore, docente di Scienze naturali e Chimica, mi sono chiesta come un professore di materie scientifiche si potesse intrufolare nel mondo della poesia e non c’è voluto molto a scoprirlo.
Le sue poesie ripercorrono le stagioni della natura e anche del cuore.
Ci addentriamo nella bellezza del caldo dell’estate per poi ritrovarci nell’autunno e riscoprire anche la bellezza della primavera.
Nelle sue poesie ho rivisto ciò che amo io e che lui evidenzia: la bellezza delle cose semplici, della natura che si offre a noi, del mare che ci accoglie e protegge anche, l’importanza di amare ciò che ci circonda e trovarne gioia e serenità.
Un’altro aspetto che traspare dalla sua poetica è il valore della storia, del passato famigliare e universale: quel mondo dietro a noi che ci permette ora di sorridere e che ha dato le basi al nostro futuro.
Non da meno anche le emozioni… quel turbolento mutamento che caratterizza tutti noi.
L’importanza di riflettere su ciò che ci circonda, che ci caratterizza, che ci accade; provare ad analizzare le nostre sensazioni, ciò che viviamo e ritrovare in noi sempre un senso di pace.
Fondamentale, ed egregiamente descritto dall’autore nella poesia “Le finestre chiuse” è dare anche il giusto valore al dolore, assimilarlo, dargli quasi una dimensione affinché si riesca a gestirlo; in sostanza, non rinnegarlo bensì imparare ad affrontarlo capendo che fa parte della vita stessa. L’autore si mette a nudo mostrando le insicurezze, le sofferenze, i dolori, facendoci capire che non siamo soli nemmeno in quel frangente perché tutti noi soffriamo e quindi siamo fondamentalmente uguali.
Attraverso la poesia “Chissà se” l’autore ci descrive anche una parte del mondo moderno ricordando la bellezza dei gesti veri, del sostegno e della collettività.
Un senso d’amore pervade ogni sua lirica: amore per la donna, per le emozioni, per la natura, per il mondo e la storia.
Rimane un senso di serenità, di pace e di silenzio che non è solitudine ma pienezza di quiete.
Un piccolo nido di poesie dove ritrovarsi; dove sensibilità, luce e positività interiore dilagano.
Alla prossima recensione
La vostra Ele