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Recensione di “Accusa premeditata”

Buongiorno cari lettori, oggi mi trovo in trasferta e il viaggio è stato accompagnato da questo nuovo libro di Gerry Di Lorenzo; un giallo ambientato nella seconda metà degli anni Novanta.

Un assassinio di un senatore porta all’arresto di un povero ambulante italiano che si trova ad affrontare il mondo della giustizia corrotta, del “trovare un colpevole per sistemare le cose”, del disservizio del personale affidato al povero imputato e del dolore che nasce e cresce negli affetti. Ma… tra il giudice Iure, l’imputato Accollato e il senatore… cosa sarà successo? Ma se hanno preso la persona sbagliata, chi sarà il colpevole?

Le pagine di questo testo mi sono scivolate via senza che me ne accorgessi e, in men che non si dica, l’ho terminato.

Inaspettato il finale ma estremamente enunciato e importante il messaggio e ciò che si estende lungo la trama.

Questo giallo sembra descrivere vite differenti tutte segnate da un dolore, una ferita e una scelta.

Siamo tutti fatti di scelte però spesso ci dimentichiamo di come esse ricadono sugli altri ma anche, consciamente o inconsciamente, anche su noi stessi.

In queste pagine troviamo tanti discorsi mentali, tante emozioni e tanti vissuti che si estendono e descrivono i personaggi ma anche le personalità differenti e la società di oggi.

S’affronta la malattia mentale, l’onestà, il giudizio sociale, il danaro e quell’unico aspetto della vita che dovrebbe fare da cardine: il rispetto.

Rispetto per se stessi, per la vita, per la società e la vita sociale.

Inoltre, non è tutto bianco o nero ne come appare.

In ognuno di noi coesistono bene e male e, in primis, dovremmo accettarlo in ognuno di noi e prepararci a doverlo vivere anche sugli altri.

Credo che questo romanzo sia molto psicologico e ben scritto; con una narrazione liscia e pulita, coinvolgente e ben descrittiva.

A mio modesto parere, necessiterebbe di un piccolo editing che ne migliori alcune piccolezze ma ritengo che sia un buon giallo da legger con tranquillità e curiosità.

Sono altresì certa che il finale vi stupirà.

Alla prossima recensione, la vostra Ele