Recensione di “L’evaso volante”
- Titolo: L’evaso Volante
- Autore: Elia Giovanni Babsia
Cari lettori, buon pomeriggio.
Ambientato in un paese immaginario, Elias, un giovane studente lavoratore viene condannato a morte per accuse mai chiaramente definite e mai rivelate; non gli verrà concessa nemmeno la possibilità di appellarsi portandolo a sentirsi costantemente oppresso da un oscuro senso di colpa – dovrà pur esserci una ragione a tutto questo! – cercando di sottrarsi in modo rocambolesco a un’orda di inseguitori in assetto di guerra. Ma è solo l’inizio di una serie di avventure che prendono forma tra scenari ricchi di suggestioni, in situazioni surreali. Testimone di avvenimenti sorprendenti, a volte in compagnia di personaggi improbabili, uno dei quali lo tradirà, è sempre proteso alla ricerca di una via di fuga. Gli accade, come in un sogno angoscioso, di ritrovarsi imprigionato in una metropoli apparentemente invalicabile. Determinato e mai domo, traboccante di quell’energia che caratterizza la sua età, ha solo vent’anni, non si farà catturare né allora né mai.
Partiamo dal principio: questo è il romanzo d’esordio dell’autore, un testo che ha scritto più di trent’anni fa e che ha subito dei tagli e degli affinamenti.
Ho amato la prefazione dell’autore, una sorta di dichiarazione d’amore verso il suo testo con inserite anche delle lettere, tra cui una di Primo Levi, e le sue riflessioni sull’opera.
Appena ci si addentra lungo la storia, ci si trova di fronte a una scorrevolezza letteraria, un leggere in modo sciolto, ampio e anche curioso.
Ci si trova davanti ad avvenimenti impossibili, a decisioni particolari, a bugie, inganni.
Il protagonista deve affrontare il mondo, i suoi tranelli e tutti i rischi che ne conseguono che, anche se alcuni improbabili nella realtà, si possono facilmente paragonare con un parallelismo alla vita di ognuno di noi, fatta di tranelli e difficoltà.
La lettura di questo libro è sciolta, naturale ma, a tratti forzata da una volontà d’imprimere sulla carta ciò che si vuol trasmettere.
Questa opposizione rischia di ledere lo scorrimento del testo ma, credo, sia il punto focale usato dall’autore al fine di sottolineare che la vita ha un valore e va vissuta in piena libertà di scelta e d’espressione.
Un altro aspetto che mi è davvero piaciuto riguarda la psicologia dei personaggi: le personalità sono ben delineate e non si distaccano dallo scorrere della trama.
Si tratta di una storia che, correggendo qualche refuso, merita di esser letta sia per la capacità dell’autore (questo è stato il suo primo romanzo), sia per la tematica e il messaggio che si intuisce fin dalle prime pagine e che è sempre attuale e necessario.
Alla prossima recensione, la vostra Ele