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Recensione di “Era mio padre”

Buongiorno cari lettori, mi trovo seduta sul mio letto, con Nala al mio fianco che riposa e un libro appena terminato che mi occupa la mente.

Tra i vari testi che mi erano arrivati in questi mesi, ho lasciato per ultimo proprio questo e il motivo era dettato dalla trama. La trovavo molto intrigante e, al contempo, profonda. Immaginavo che mi sarei trovata di fronte a una storia che necessitava di una mente sgombra e interessata ad approfondire, così avevo deciso che prima dovevo concludere tutte le altre letture.

Giovanni, un giovane maldestro e disorientato la cui vita è puntellata dalla presunta stabilità della sua famiglia, dall’amore assurdo e platonico per Chiara e da poche altre consapevolezze, un venerdì sera che sembrava trascorrere nel modo più pacato e ordinario, riceve la notizia della sparizione del padre. A partire da questo accadimento imprevisto e dirompente, il protagonista si trova di fronte alla sfida più importante della sua esistenza: demolire il muro di convinzioni e di certezze dietro il quale si è sempre barricato per aprirsi a una nuova relazione con se stesso, con il padre e con l’intero circo di persone che gli ruota attorno. Chiara è la sua aiutante e fedele compagna di viaggio, sebbene la sua assoluta eccentricità e il suo spiccato anticonformismo li catapultino spesso in situazioni estreme e, a tratti, surreali. Quello di Giovanni è un viaggio introspettivo e profondo, ma anche un cammino di formazione intenso ed esilarante dove non mancano inciampi, illuminazioni, equivoci e colpi di scena.

Di getto, subito, a tuffo pieno si entra nel personaggio di Giovanni e ci si immedesima in lui nella sua totalità. Si percepiscono davvero le sue emozioni e sensazioni. I suoi pensieri non vengono solo letti. Sono vissuti dal lettore.

Questa situazione, aiutata anche dalla mancanza di divisione in capitoli, porta a leggere costantemente il libro, a voler proseguire e capire cosa succede nella vita di questo giovane ragazzo che sta affrontando dei cambiamenti non indifferenti ne comuni.

Così, di pagina in pagina, si affronta l’adolescenza, i legami famigliari, l’amore, la crescita spontanea che porta a mutamenti e confronti anche impliciti.

Come immaginavo, necessitava di un approccio intimo e profondo che ha portato ad esaltare il valore della quotidianità e della vita stessa portandoci a confrontarci anche con i nostri vissuti e la sincerità estesa sotto moltissime forme e aspetti.

Insomma, caro il mio lettore, se cerchi una storia coinvolgente e inusuale, “Era mio padre” fa per te.

Alla prossima recensione, la vostra Ele

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