Recensione di “La nota sbagliata”
Titolo: La nota sbagliata
Autore: Alberto Pizzinali, campagna crowdfunding della casa editrice Bookabook 📖
Ciao ragazzi, eccomi qui a parlarvi di un altro testo che potrebbe andare in stampa grazie a voi.
Alberto scrive di quattro ragazzi con vite diverse che piano piano iniziano a intrecciarsi creando dinamiche differenti spesso spiacevoli; queste loro esperienze di vita portano il lettore a soffermarsi e a riflettere su quanto spesso teniamo nascosto, fingiamo di non vedere oppure non vediamo proprio credendo che tutto vada perfettamente.
Tutto inizia con un Max bambino-bulletto a cui non importa nulla della scuola e della vita a causa della situazione famigliare in cui si trova: il padre non lo degna di una briciola d’affetto ma anzi, lo rimprovera sempre lasciandolo solo e preferendo qualsiasi alta cosa a lui e la madre non lo bada minimamente svegliandosi anche dopo Max e non preparando nemmeno la cena perché intenta a fare altro (si scoprirà durante il racconto quale sia il suo “lavoro”).
Ma un giorno qualcosa, o meglio qualcuno, inizia a entrare nella vita di Max portandogli sostegno, aiuto, comprensione, regole e presenza; questo misterioso individuo diventa un mentore per il protagonista e lo porta a scoprire il suo vero talento: suonare il pianoforte e cantare.
Gli altri personaggi sono Paolo -un timido nerd-, Roberta -una solitaria bambina che viene sempre presa in giro- e Fiore -una bimba prodigio nel mondo dell’arte che non riesce ad inserirsi nella nuova scuola.
Lascio a voi scoprire come queste storie si intreccino ma vi dico solo che non tutte frequentavano lo stesso istituto scolastico…non è scontato come le loro strade si uniscano.
Tutto inizia con un Max bambino-bulletto a cui non importa nulla della scuola e della vita a causa della situazione famigliare in cui si trova: il padre non lo degna di una briciola d’affetto ma anzi, lo rimprovera sempre lasciandolo solo e preferendo qualsiasi alta cosa a lui e la madre non lo bada minimamente svegliandosi anche dopo Max e non preparando nemmeno la cena perché intenta a fare altro (si scoprirà durante il racconto quale sia il suo “lavoro”).
Ma un giorno qualcosa, o meglio qualcuno, inizia a entrare nella vita di Max portandogli sostegno, aiuto, comprensione, regole e presenza; questo misterioso individuo diventa un mentore per il protagonista e lo porta a scoprire il suo vero talento: suonare il pianoforte e cantare.
Gli altri personaggi sono Paolo -un timido nerd-, Roberta -una solitaria bambina che viene sempre presa in giro- e Fiore -una bimba prodigio nel mondo dell’arte che non riesce ad inserirsi nella nuova scuola.
Lascio a voi scoprire come queste storie si intreccino ma vi dico solo che non tutte frequentavano lo stesso istituto scolastico…non è scontato come le loro strade si uniscano.
Purtroppo le tematiche che Alberto descrive in questo libro non sono tanto astratte o rare perché basta leggere qualche articolo di cronaca per rendersi conto di quanto frequenti siano alcuni episodi narrati: bullismo tra ragazzi anche giovanissimi, stupri di gruppo, indifferenza sociale, alcool e fumo già in adolescenza, assenteismo dei genitori e abbandono di minore sia fisico sia psicologico.
Alberto mi ha portata inevitabilmente a riflettere su cosa si trovano a gestire i giovani di oggi e a quanto sia sottile la linea che separa la giusta e la cattiva strada, inoltre sottolinea quanto sia fondamentale il legame tra genitori e figli.
Attraverso gli errori e i problemi dei protagonisti Alberto racconta anche cosa nasce di bello e forte nel legame tra di loro: amicizia vera, pura e forte; un’unione indissolubile che supera ogni screzio e difficoltà.
In tutto questo racconto troviamo anche la presenza della musica, in particolare del pianoforte e io non potrei esserne più felice perché quello strumento è per me vita pura.
In questo caso diventa la valvola di sfogo dopo maltrattamenti e cattiverie ma è anche il talento del nostro principale protagonista e ne diverrà la sua professione…una sorta di Peter Cincotti.
Insomma, tirando le somme, “La nota sbagliata” può sembrare anche un semplice racconto ma tratta molte delle tematiche giovanili e genitoriali che tendiamo a non voler sentire o accettare…Alberto lancia un monito, un grido, un consiglio che io racchiudo così:”Ascoltate i vostri figli, parlateci, siate parte integrante della loro vita in un modo o in un altro. Lasciate che seguano i loro sogni e aiutateli a trovare la loro strada tutelandoli e spronandoli a mettersi in gioco.”
Alberto mi ha portata inevitabilmente a riflettere su cosa si trovano a gestire i giovani di oggi e a quanto sia sottile la linea che separa la giusta e la cattiva strada, inoltre sottolinea quanto sia fondamentale il legame tra genitori e figli.
Attraverso gli errori e i problemi dei protagonisti Alberto racconta anche cosa nasce di bello e forte nel legame tra di loro: amicizia vera, pura e forte; un’unione indissolubile che supera ogni screzio e difficoltà.
In tutto questo racconto troviamo anche la presenza della musica, in particolare del pianoforte e io non potrei esserne più felice perché quello strumento è per me vita pura.
In questo caso diventa la valvola di sfogo dopo maltrattamenti e cattiverie ma è anche il talento del nostro principale protagonista e ne diverrà la sua professione…una sorta di Peter Cincotti.
Insomma, tirando le somme, “La nota sbagliata” può sembrare anche un semplice racconto ma tratta molte delle tematiche giovanili e genitoriali che tendiamo a non voler sentire o accettare…Alberto lancia un monito, un grido, un consiglio che io racchiudo così:”Ascoltate i vostri figli, parlateci, siate parte integrante della loro vita in un modo o in un altro. Lasciate che seguano i loro sogni e aiutateli a trovare la loro strada tutelandoli e spronandoli a mettersi in gioco.”
Insomma, credo sia un libro che valga proprio la pena leggere ma questo non sarà possibile se non lo preordinerete…allora cliccate sul link sottostante…cosa aspettate?
Un abbraccio